«Le terre del fuoco: canto al divino e all’umano» un concerto dalla tradizione popolare di Sicilia e Cile

Venerdì 4 agosto nel parco dell'Etna concerto dalla tradizione popolare di Sicilia e Cile: «Le terre del fuoco: canto al divino e all'umano»

Michele Millner, Pamela Toscano e Léo Mohr: canto e recitazione
Yves Cerf e Antonio Catalfamo: Sassofoni e composizioni
Alessandro Vicard: basso e contrabbasso
Puccio Castrogiovanni: canto, percussioni, fisarmonica, mandolino, marranzano
Daniele Lo Re: chitarra
José Mobilia: percussioni.

Michele Millner e Yves Cerf, importanti protagonisti della scena Ginevrina, da anni tessono un legame con la Sicilia. L’incontro con Antonio Catalfamo ha dato luogo, nell’arco di quasi 15 anni, alla condivisione di numerosi progetti. Nel 2015 la loro collaborazione porta ancora a Catania la residenza dell'ensemble « Choeur Ouvert » e lo spettacolo « Sicile ».

Michele Millner è nata in Cile dove ha vissuto una parte della sua vita. Insieme a Yves Cerf ha messo in scena « Las Decimas » uno spettacolo musicale che canta e « fa parlare » Violeta Parra (in tournée in Sicilia nel 2008 e programmata all’Ex-Monastero dei Benedettini in occasione del ciclo di spettacoli « Musiche Migranti » in seno alle attività culturali dell’Ateneo Catanese e sotto la direzione artistica di Antonio Catalfamo).

Alessandro Vicard, Puccio Castrogiovanni José Mobilia e Antonio Catalfamo, da circa un ventennio insieme in diversi progetti, incontrano ripetutamente, tra Svizzera e Sicilia, Michele e Yves.

«Le terre del fuoco: canto al divino e all'umano» mette in scena la natura di due popoli radicati in terre tra loro lontane: il Cile e la Sicilia. La natura delle passioni infiammate è il filo conduttore e la trama dei punti di contatto di questi due mondi. Un esempio eloquente ne è la vita e l’intima vocazione a conoscere e amare il proprio popolo da parte di due donne che lasciano alla musica e all'etno-musicologia, entrambe, un eredità preziosa : Violeta Parra e Rosa Balistreri.
In Cile esiste una forma molto antica di canto popolare che si chiama « Canto al divino e all’umano ». Si ispira ad una forma in versi in spagnolo che si chiamana « Dacimas »,versi in decime di ottenari. I poeti popolari , i « payadores » improvvisavano queste «decimas» in occasione di matrimoni, battesimi e funerali. Accompagnavano la comunità nelle funzioni e nei riti fondamentali i quali, senza di loro, non potevano essere celebrati. I « payadores » raccontavano ad un tempo il mistero del mondo che ci circonda, il mondo « umano » ed il mistero del « divino ». Dio, gli angeli e i demoni.

Similmente in Sicilia esiste un vasto repertorio di canti popolari legato alle feste religiose ma com’è noto l’elemento religioso, non denudato della sua sacralità, spesso si intreccia con sobrie considerazioni sulla natura umana.
Una musica a volte libera da schemi fissi dalla quale scaturiscono voci che raccontano e cantano. Dei ritornelli apparentemente semplici che si trasformano in paesaggi espressionisti dove il mondo umano e divino è ancora messo in movimento.

04 Ago 2017
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