07
Dic 2021
Il cannolo

Oggi vi parliamo di una delle specialità della pasticceria siciliana: il cannolo. Dobbiamo fare un’ammissione: quelli catanesi sono buonissimi, ma quelli palermitani ripieni di ricotta hanno una marcia in più. Si tratta di dolci che, originariamente, venivano preparati solo in occasione del carnevale, ma con il passare del tempo la preparazione di questa prelibatezza ha perso la sua stagionalità, per fortuna potremmo dire. In questa prelibatezza si mischiano la croccantezza della scorza e la delicatezza della ricotta.

Si pensa che questo dolce abbia origini antichissime. C’è chi dice che risalva al 70 a.C. quando Cicerone, in visita in Sicilia, lo descrisse come un “tubo farinaceo ripieno di latte per un dolcissimo cibo”. Per Gaetano Basile invece, per avere un vero cannolo, non dovrebbe guardarsi agli anni prima del Cinquecento, quando in occasione del carnevale: “Le canne con cui una volta si confezionavano le cialde di questa impareggiabile delizia erano anche le cannelle di abbeveratoi e fontane. Ecco lo scherzo carnevalesco: la crema di ricotta al posto dell’acqua”. E poi ci ragguaglia sulle diverse scuole di pensiero: “il pezzetto d’arancia candita o le ciliegie sono di scuola palermitana, mentre la spolverata di graniglia di pistacchio o di mandorla, sono della Sicilia orientale”.

Anche il celebre Giuseppe Coria, fra i più autorevoli scrittori di gastronomia regionale, dà una sua versione che riguarda l’aspetto cilindrico, scrivendo a proposito di una forma fallica con valore apotropaico: “Ossia un mezzo per allontanare il malocchio. Nulla ci vieta di pensare che il nostro cannolo ne sia un’espressione”.

PH: Salvo Puccio

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