28
Mar 2021
La leggenda di Aci e Galatea

Sicuramente qualcuno di voi si è chiesto come mai molti paesi in provincia di Catania, nove per la precisione, iniziano tutti per Aci.

Secondo la leggenda, raccontata da Ovidio nel XIII libro delle Metamorfosi, questa è tra le più belle storie d’amore della mitologia. Galatea era una bellissima ninfa, una delle cinquanta ninfe del mare, le Nereidi, figlie delle divinità marine Doride e Nereo. Aci era un bellissimo pastorello, figlio di Fauno, che pascolava le sue pecore vicino al mare, quando un giorno vide Galatea e se ne innamorò perdutamente; l’amore fu ricambiato dalla ninfa. Aci e Galatea erano innamoratissimi e a nulla valsero le inutili avance di Polifemo verso la ninfa, anch’egli innamorato di quest’ultima.

Una sera, al chiarore della luna, il ciclope vide i due innamorati in riva al mare baciarsi. Accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Non appena Galatea si tuffò in mare, Polifemo, che viveva nell’Etna, prese un grosso masso di lava e lo scagliò contro il povero pastorello schiacciandolo. Appena Galatea seppe della terribile notizia, accorse subito e pianse tutte le sue lacrime sopra il corpo martoriato di Aci. Giove e gli Dei ebbero pietà e trasformarono il sangue del pastorello in un piccolo fiume che nasce dall’Etna e sfocia nel tratto di spiaggia proprio dove i due amanti erano soliti incontrarsi.
Il piccolo fiume venne chiamato dagli antichi greci “Akis” e, in località Capo Molini (poco distante dal mare) c’è una piccola sorgiva chiamata “u sangu di Jaci”, dovuto al suo colore rossastro.
Così il fiume ha dato il nome alle nove cittadine; Aci Castello, Aci Trezza, Acireale, Aci Catena, Aci San Filippo, Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio, Aci Platani e Aci Santa Lucia.

La leggenda popolare narra inoltre che il corpo del povero pastorello sia stato smembrato in nove parti cadute poi dove sono nate le nove Aci.

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