03
Feb 2017
Le giornate di festa che Catania dedica a Sant’Agata

Tre sono i giorni di celebrazioni solenni e festeggiamenti che Catania tributa alla sua Sant’Agata.

Si comincia il 3 febbraio con la suggestiva processione dell’offerta della cera – nota anche come la processione della luminaria – che, partendo dalla chiesa di Sant’Agata alla Fornace in piazza Stesicoro, sorta proprio sopra l’antica fornace in cui è stata martirizzata la Santa, raggiunge la Cattedrale in piazza Duomo. La processione è aperta dal corteo di 12 “cannalori” (le candelore) che rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri e sono portate a spalla con un’andatura caratteristica che viene chiamata “a ‘nnacata”. Raggiunta piazza Duomo, da Palazzo degli Elefanti esce la carrozza del Senato. La sera, dopo le 20, si tiene il grandioso spettacolo di fuochi artificiali in piazza Duomo, i famosi fuochi della “sira ‘o tri”.

I festeggiamenti di giorno 4 si aprono con la messa dell’aurora, la prima funzione religiosa in onore della Santa e anche il primo incontro fra la Agata e i suoi devoti. Si intonano gli inni agatini e alla fine della messa, in trionfo, Sant’Agata viene portata al fercolo e salutata da fuochi d’artificio. La processione del fercolo per il “giro esterno” (detto anche dei “viddani”) della città è aperta dalle candelore che procedono sotto Porta Uzeda, con “’a calata da marina”, e poi in via Dusmet passando sotto i bastioni delle cinquecentesche mura di Carlo V. Quindi il corteo procede, raggiunge piazza Carlo Alberto per fermarsi al Santuario della Madonna del Carmine, poi piazza Stesicoro dove si trovano altri luoghi che ricordano il martirio di Sant’Agata, come la Chiesa di Sant’Agata al Carcere e la chiesa di Sant’Agata alla Fornace. E’ qui che si svolge l’avvenimento più caratteristico della giornata: ’a cchianata de’ Cappuccini, un momento topico dei festeggiamenti durante il quale il fercolo – fra due ali di folla – viene trainato di corsa fino in cima alla salita fino alla Chiesa di San Domenico. Lungo la salita, il fercolo fa una sosta per fare omaggio al sacro carcere. Quindi, raggiunta la Chiesa di Sant’Agata la Vetere – la prima cattedrale di Catania e il primo luogo di sepoltura della Patrona- la processione si ferma per qualche ora per riprendere verso sera, attraversando i quartieri dell’antico corso, dei Cappuccini, del Fortino, di San Cristoforo e degli Angeli custodi, per rientrare in cattedrale alle prime luci dell’alba. Il rientro della Santa in Cattedrale è accompagnato dai fuochi pirotecnici.

Al tramonto di giorno 5 febbraio ha inizio la seconda processione della Patrona per il centro della città: il “giro interno” nella Catania antica. Lentissimamente, la processione scorre lungo via Etnea, un corteo bianco interminabile. Raggiunto il Giardino Bellini, il corteo devia lungo via Caronda per raggiungere nel cuore della notte piazza Cavour, ‘u bbuggu. Qui, davanti alla Chiesa di Sant’Agata al Borgo, si tiene un maestoso spettacolo pirotecnico. Quindi la Santa ridiscende lungo via Etnea verso la Cattedrale fino ai Quattro Canti dove gira a destra per “‘a cchianata ‘i Sangiulianu”. Un altro momento spettacolare, uno “strattone” finale che tiene tutti con il fiato sospeso. E fare la salita in un’unica tirata è un buon auspicio per l’anno appena iniziato. Alla sommità della salita la vara viene condotta in via dei Crociferi, la più bella via barocca cittadina. Si realizza qui la magia di un momento di somma devozione: la sosta davanti al convento delle suore benedettine per ascoltare i canti delle monache di clausura. Quindi Sant’Agata rientra in Cattedrale, salutata da un nutrito spettacolo pirotecnico. Dovremo aspettare il 17 agosto per riabbracciare la nostra Santa, per i festeggiamenti di Sant’Agata d’estate.

Ph Salvo Puccio

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