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Feb 2019
Chiesa di San Benedetto

Lungo la via dei Crociferi, considerata la perla barocca della città di Catania e non a caso dichiarata Patrimonio dell’umanità Unesco, si erge anche la chiesa di San Benedetto, ancora oggi sede di un monastero di clausura delle monache benedettine che all’alba del 6 febbraio intonano un canto per la Santa Patrona della città, Agata, al termine della festa a lei dedicata, poco prima che rientri nella sua cameretta all’interno del Duomo cittadino.

Dedicata a San Benedetto da Norcia (fondatore dell’ordine benedettino e Santo Patrono d’Europa), il complesso monumentale fu ricostruito tra il 1704 e il 1713 a seguito dei danni subiti con il terremoto della Val di Noto del 1693.

E’ una delle meraviglie del barocco settecentesco siciliano

Dal punto di vista scenografico è considerato uno degli ingressi a via dei Crociferi, alla quale si accede attraverso l’arco di San Benedetto che la leggenda vuole sia stato costruito in un’unica notte per imporre al senato catanese il congiungimento delle due parti del monastero.

Completato nel 1747, il perfezionamento avviene nel 1763 con i lavori sul prospetto, per opera di Giovanni Battista Vaccarini, e la realizzazione degli affreschi per mano di Giovanni Tuccari.

Lo scalone marmoreo all’ingresso, noto anche come “Lo scalone dell’angelo” perché adornato da statue raffiguranti angeli, è abbracciato da una cancellata in ferro battuto. Sul portale in legno sono riportate scene della vita di san Benedetto. Al suo interno, la chiesa si presenta a una navata ed è interamente affrescata dagli episodi più importanti della vita del Santo. Inoltre, la chiesa conserva opere di Sebastiano Lo Monaco, Michele Rapisardi, Giovanni Tuccari, Matteo Desiderato, Guglielmo Borremans, Giulio Gallo e Giovanni Petrosino. Di grande interesse anche l’altare maggiore (in marmi policromi con intarsi di diaspro siciliano e pietre dure, formelle in bronzo e argento che raffigurano l’ultima cena) e il grande organo a canne.

Una parte del complesso monastico (nota anche come badia piccola) oggi ospita il Museo arte contemporanea Sicilia.

La chiesa è stata anche set cinematografico del film “Storia di una capinera” di Franco Zaffirelli, basato sull’omonimo romanzo breve di Giovanni Verga capostipite del Verismo siciliano.

La chiesa di San Benedetto appartiene al percorso culturale del Sito Storico Monastero di San Benedetto che comprende non solo alcuni locali del Monastero (fra cui anche il parlatorio), la chiesa, il Macs (Museo Arte Contemporanea Sicilia) e una domus romana ritrovata in occasione degli ultimi lavori di restauro proprio al di sotto del monastero di clausura.

Ph Salvo Puccio

A questo link altri scatti di San Benedetto a cura di Salvo Puccio
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