Daniele Chiaramida interpreta De Andrè

Venerdì 11 gennaio, Daniele Chiaramida, all'Ostello degli Elefanti, interpreta uno dei maggiori poeti del '900 Fabrizio De Andrè.

Chi è Chiaramida
Già valente spermatozoo, Daniele Chiaramida passa brillantemente l'esame finale del principio, e accede alla luce il 5 novembre 1984, con Lode. Lode viene subito denunciata alle forze dll'ordine, e, di lì a poco, condotta al patibolo. Proprio mentre assiste all'impiccagione di Lode, Daniele si innamora delle corde, e, negli anni successivi, capisce che l'unico modo per non restarne mai privo è farsi regalare una chitarra. All'inizio con impaccio, poi con timidezza, ma via via con crescente maestria, la chitarra impara a suonare virtuosamente i polpastrelli di Daniele, tanto da inoculare nella mente di quest'ultimo l'idea di unirsi ad essa con la voce. Di lì a breve, a Daniele giunge l'inesorabile rivelazione di rappresentare quello che nell'immaginario collettivo rappresenta un cantautore, anzi come qualcuno lo chiama, un incantautore.

Per una fortuita coincidenza, suggerita forse dai molti spettacoli in cui Daniele si è esibito, cantando e suonando, nei teatri e nelle strade, in Europa e all'estero, anche all'immaginario collettivo giunge l'inesorabile rivelazione che Daniele rappresenta un cantautore - un cantautore con due dischi all'attivo. Gli spettacoli che porta in giro (tra un matrimonio e un altro matrimonio) si basano su un flusso di canzoni personali e non, figlio dell’esperienza di strada, dove il musicista cambia direzione spesso, segue e viene seguito dall’umore dell’ambiente.
Senza scaletta, senza leggii.

Dice di sé: "Toglimi subito quelle virgolette che hai appena digitato, e cerca di non introdurre più le mie parole con un discorso diretto. Se proprio devo dire qualcosa di me, preferisco dirla in terza persona".

11 Gen 2019
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