Domenico Tudisco in mostra a Palazzo della Cultura

A cent'anni dalla nascita di Domenico Tudisco, artista catanese, Palazzo della Cultura ospita una mostra a lui dedicata.

Saranno le sale dell'ex Caffè letterario ad ospitare, dal 23 febbraio al 31 marzo, la rassegna di opere di uno dei più importanti scultori catanesi del Novecento, allievo di Mimì Lazzaro, dalla cui iniziale collaborazione nasce la  riproposizione in chiave scultorea delle quattro leggende che raccontano i candelabri bronzei di piazza Università.

La poetica di Tudisco, di ispirazione classico-umanistica, è intessuta di originali contenuti plastico-espressivi e contrassegnata da una figurazione che aderisce al naturalismo classico. Le sue opere coniugano eleganza a invenzione ritmica e volumetrica, a sintesi nelle forme. Il modus operandi dell'artista, contraddistinto da valori etici ed estetici, è segnato dalla definizione di un proprio linguaggio, dal  disegno come espressione autonoma, dalla padronanza della tecnica, dall’originalità dell’ispirazione.

La rassegna è aperta al pubblico, con ingresso libero, dal lunedì alla domenica, dalle 9:00  alle 19:00.

BIOGRAFIA

Domenico Tudisco è nato il 14 Marzo 1919 a Catania. Artista di grande sensibilità e cultura, si forma frequentando sin da bambino la bottega dello scultore Salvatore Zagarella e poi quella dell’architetto scultore Giovanni Formica, frequentate da altri giovani quali Emilio Greco, Rosario Frazzetto, Archimede Cirinnà, Concetto Marchese, Carmelo Tabacco, Guglielmo Volpe.
Studia disegno nella Scuola Nazionale di Arti e Mestieri ai corsi serali di disegno tenuti dallo scultore Giuseppe D’Angelo.
La sua attività di scultore inizia prima della seconda guerra mondiale in un basso di S. Berillo assieme ad Emilio Greco. La guerra lo vede partecipe in seno all’aeronautica militare e durante il conflitto e lo sbarco degli americani modella e disegna ritratti di ufficiali italiani ed americani.
Finita la guerra realizza opere di forte intensità drammatica, come il bronzetto “Il fucilato”. È in questo periodo che inizia la collaborazione con M. M. Lazzaro per importanti realizzazioni monumentali nella città di Catania quali i “Candelabri “ di Piazza Università e la scultura rappresentante “La Giustizia” sita nel Tribunale di Catania.
Nel 1950 sarà tra i fondatori dell’Istituto Statale d’Arte di Catania, ottenendo sin dall’inizio la titolarità della cattedra di scultura. È sotto la sua scuola che si formeranno generazioni di artisti quali Piero Guccione, Alberto Abate, Antonio e Tano Brancato ed altri ancora. La sua attività artistica è caratterizzata dalla realizzazione di opere plastiche e grafiche nelle quali si nota la statura dell’artista che sa contrapporre forme vigorose, irruente e piene di impeto ad altre sommesse ed umili che sfociano nella delicatezza e nella spiritualità dei volti angelici; umiltà che traspare nella statua di S. Francesco (degli anni ’60) e nelle formelle della porta di bronzo della chiesa di S. Camillo, entrambe le opere collocate a Giarre.
Risale a questo periodo l’amicizia col pittore Francesco Contrafatto, un legame che li unirà per tutta la vita.
In questi anni la sua produzione artistica è caratterizzata dalla realizzazione di numerose ed importanti opere pubbliche quali altorilievo in bronzo della Scuola tecnica di Furci Siculo (ME), altorilievo in maiolica monocroma nell’Ospedale Civico di Vittoria (RG), bassorilievo in terracotta presso l’Ospedale S. Marta di Catania, due elementi in pietra di Comiso nello scalone d’ingresso dell’ex Istituto Magistrale “Turrisi Colonna” di Catania, “Via Crucis” in maiolica policroma nella chiesa di S. Rocco di Acireale (CT), gruppo scultoreo in bronzo nella fontana monumentale nella Piazza Municipio di Paternò (CT).
Nel 1972 allestisce una mostra personale presso la Galleria d’Arte Moderna “Il Vertice” di Milano con una serie di bronzetti e disegni nei quali esprime un carattere nervoso e dinamico attraverso la composizione formale.
Nello stesso periodo realizza la “Madonna della Pace” in bronzo ad Acireale (CT), i gruppi scultorei dei candelabri in bronzo nella piazza principale di Paternò (CT).
Nel Novembre del 1974 il viaggio in Russia insieme all’amico Giuseppe Battiato, lascia in lui un cauto entusiasmo per la cruda realtà sociale e per la grandezza urbana e paesaggistica del territorio che si concretizzerà nella realizzazione di una serie di disegni.
Nel 1978 modella la grande statua in bronzo di “San Vito” a Macchia di Giarre (CT).
È del 1984 il “Sileno” in bronzo di Giardini Naxos (ME) ed anche il bassorilievo raffigurante “San Francesco” in terracotta posto nel cortile antistante il Comune di Viagrande (CT).
Abile ritrattista modella il ritratto del regista Edmo Fenoglio, del pittore-incisore Nunzio Sciavarrello, di Don Luigi Sturzo, di Giuseppe De Felice Giuffrida.
Si occupa anche di medaglistica e tra le tante realizza la medaglia dedicata all’arcivescovo di Catania Mons. Bentivoglio e la medaglia del 25° anniversario dalla fondazione dell’Istituto Statale d’Arte di Catania.
Grande importanza ha per lui il disegno che mostra un segno libero carico di vigore e di invenzioni chiaroscurali e conferma la sua plastica concitata e piena di contenuti. La sua parabola creativa mantiene sempre una linea inconfondibile che aderisce al naturalismo classico.
È stato insignito con diversi riconoscimenti alla carriera quali: “il Sipario d’Oro” nel 1967, “la Giara d’Argento” nel 1981 ed il premio “Verga” per le arti figurative.
Si spegne il 17 Luglio del 2013 a Catania.

 

23 Feb 2019
31 Mar 2019
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