“E Baboucar guidava la fila” da Lettera 82

Mercoledì 28 novembre, Leggo. Presente Indicativo ospita da Lettera 82 la presentazione del libro “E Baboucar guidava la fila” (Minimum Fax) di Giovanni Dozzini.

Migranti, immigrazioni, parole che, oggi, scatenano un oceano di voci, troppo spesso violente, demagogiche e volgari. Proprio in un momento così Leggo. Presente indicativo sceglie di presentare un romanzo che parla di immigrazione ma lo fa con l’intensità giusta, cercando attraverso i toni letterari di ragionare, capire il fenomeno e non di usarlo come un’arma.

L’autore
Giovanni Dozzini è nato a Perugia. Giornalista e traduttore, suoi articoli sono stati pubblicati su Europa, Huffington Post Italia, Pagina99, OndaRock. Ha scritto altri tre romanzi: Il cinese della piazza del pino (Midgard 2005), L’uomo che manca (Lantana 2011) e La scelta (Nutrimenti 2016). È tra gli organizzatori del festival di letteratura in lingua spagnola Encuentro.

Romanzo
Baboucar, Ousman, Yaya e Robert sono quattro richiedenti asilo arrivati in Italia dopo avere attraversato mezza Africa e il Mediterraneo. Sono sospesi tra la speranza che la loro richiesta venga accolta e l’ansia di essere respinti. C’è chi aspetta la prima udienza di fronte alla  Commissione territoriale, chi il ricorso in primo grado al tribunale, chi invece ha ottenuto una protezione sussidiaria e per un po’ può andare avanti senza troppe ansie. Un fine settimana
decidono di prendere un treno che da Perugia li porterà verso l’Adriatico. La meta è la spiaggia di Falconara Marittima e il viaggio è scandito dagli incontri, dalle ossessioni di ognuno e dall’altalenante rapporto con la lingua italiana. Sono quarantott’ore di piccoli avvenimenti: multe, bivacchi, visioni, la finale degli Europei di calcio, qualche litigio. Due giorni in cui i quattro amici si ritroveranno sempre a camminare, in fila indiana, lungo le strade della provincia del Centro Italia. E Baboucar guidava la fila è una favola senza morale, che affronta il tema delle migrazioni scegliendo di raccontare quello che viene dopo le traversate, la normalità inafferrabile di una vita dignitosa che segue ogni approdo e tutto quello che questa normalità contiene: le paure, i desideri, la rabbia, le nostalgie, riuscendo a ottenere alla fine quella particolare risonanza poetica che hanno soltanto le cose vere.

28 Nov 2018
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