L’ultima Cena in scena da Zo

Sabato 26 gennaio, da Zo Centro Culture Contemporanee va in scena L'ultima Cena, secondo capitolo de “La trilogia dell’attesa”. Indagare i momenti di stasi, i luoghi di blocco, i ruoli di potere, le potenziali vittime e i possibili carnefici.

In Codice Nero, il primo capitolo, il fuoco dell’operazione si concentrava sulla violenza involontaria (il medico pedina della sanità, che rischia di uccidere o colpire per una mancanza dell’istituzione Sanità), nell’Ultima Cena invece, si vuole conoscere la sensazione del probabile colpevole e la voglia di vendetta della presunta vittima.

L’Ultima Cena prende in prestito la figura del torero avvolto e protetto dal suo “Traje de Luces”, la divisa dorata, per indagare come vive le sue ultime ore da prigioniero un uomo accusato di un reato. Morte o resurrezione? Lo spazio in cui si muove il protagonista è a metà tra una cella d’isolamento di una prigione e la cantina di un’appartamento, dove sentire il disorientamento tipico dell’ostaggio e l’abbandono della giustizia nei confronti del prigioniero. Siamo nel 2027 in un futuro dove sarà legittimo farsi giustizia da sé, dove non servono prove schiaccianti per condannare una persona, ma solo il denaro per sovvenzionare strutture private che smaltiscono il crimine uccidendo i presunti colpevoli in sole 24 ore.
L’attenzione si focalizzerà in particolar modo sulla condizione del prigioniero/ostaggio, sull’attesa all’interno di una cella.

Scritto e diretto da Riccardo Lanzarone, con Riccardo Lanzarone e Chiara Muscato
Musiche: Giorgio Distante
Con la partecipazione in video di Michele Sinisi
Luci e scene: Michelangelo Volpe
Costumi: Lilian Indraccolo
Video: Zerottanta Produzioni
Voce bambina: Elisabetta Guido
Produzione: Cantieri Teatrali Koreja

26 Gen 2019
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