“Sine Die” in mostra a Palazzo della Cultura di Catania

Dal 18 luglio al 4 ottobre 2020 il Palazzo della Cultura di Catania ospita "Sine Die" - Il mondo ai tempi del Coronavirus raccontato da oltre 100 autori.

La mostra Sine Die, promossa e realizzata dalla Fondazione OELLE Mediterraneo antico e co-organizzata dal Comune di Catania nelle sale del Palazzo della Cultura, ripercorre attraverso lo sguardo di oltre 100 autori le complesse dinamiche sociali che il mondo sta vivendo quotidianamente al tempo del Coronavirus. L’esposizione è stata fortemente voluta da Ornella Laneri (Presidente Fondazione OELLE Mediterraneo antico) per supportare, con un progetto unico e internazionale, la città etnea privata di offerte culturali dall’emergenza sanitaria in atto.

Sine Die è una locuzione latina traducibile come senza fissare il giorno (letteralmente senza giorno). L’idea di non conoscere una scadenza, di non avere un termine chiaro di paragone e di fine del fenomeno pandemico in atto, ha fatto letteralmente impazzire una larga fascia della popolazione. L’uomo ha dovuto prendere atto della sua fragilità. Questo è il senso del nome dato al progetto, dalla piattaforma online alla mostra.

La mostra
Stampate in formato 50x70 cm e ciascuna abbinata a un testo dell’autore, le 122 fotografie selezionate in mostra si susseguono nelle sale del Palazzo della Cultura di Catania tra immagini iconiche ed emozionanti. A partire dalla testimonianza da Bergamo di Mario Cresci (Chiavari, 1942), un maestro che la fotografia l’ha reinventata, elevandola al rango di arte visiva. Fino ad arrivare allo scatto di Michael Christopher Brown (Skagit Valley, Washington, 1978), il famoso fotoreporter americano per National Geographic, Time, New York Times Magazine.

Ogni autore in è in mostra con una fotografia e un proprio scritto (una poesia, un pensiero, un saggio breve), entrambi scaturiti dal tempo per la riflessione che ha portato con sé il lockdown. Con esiti sorprendenti, gli autori coinvolti (molti artisti professionisti) hanno prodotto dei lavori fuori dai tradizionali schemi, ricorrendo a sperimentazioni dagli esiti sorprendenti, con uno sguardo obliquo sull’attualità stra-ordinaria che stiamo vivendo.

La scelta di esporre fotografie e testi intende sottolineare lo stretto legame che intercorre, sin dalla loro invenzione, tra questi due linguaggi. Un grande esempio, al riguardo, fu offerto dal grande fotografo e regista Robert Louis Frank (1924-2019), con opere memorabili nelle quali il segno e la parola determinavano nella fotografia un flusso spazio-temporale assolutamente tipico di quella sua generazione.

La mostra è aperta tutti i giorni, orario 09:00 - 19:00, a ingresso libero.

18 Lug 2020
04 Ott 2020
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