La Marionettistica dei Fratelli Napoli in piazza Federico di Svevia con Gammazita

Domenica 5 gennaio dalle ore 10.30 in poi animazione e giochi in Piazza Federico di Svevia con Gammazita, quando le luci del palco si accendereanno, oltre che sui laboratori creativi per bambini di “Ursino Kids”, su uno degli appuntamenti più attesi di questo lungo mese di eventi gratuiti: lo spettacolo tradizionale di Opera dei Pupi di scuola catanese della Marionettistica Fratelli Napoli, “Le imprese di Orlando per amor di Angelica”. Orario di inizio per lo spettacolo di Fratelli Napoli ore 11:30.

La marionettistica Fratelli Napoli porterà in scena in proprio di fronte l’ingresso Castello Ursino lo spettacolo “Le imprese di Orlando per amor di Angelica”. L’imperatore Agricane di Tartaria, sdegnosamente rifiutato da Angelica, assedia la Rocca di Albracca per punire l’orgoglio della superba e capricciosa principessa. Ella, per spezzare l’assedio e salvare sé stessa, decide allora di servirsi dell’invincibile e innamoratissimo Orlando. Questi attraversa con Angelica il campo di Agricane, seminandovi morte e distruzione e suscitando nell’imperatore tartaro curiosità, sdegno e ammirazione. Ne seguirà un memorabile duello a morte, che deve la sua origine letteraria ai canti XVIII e XIX del primo libro dell’Innamorato e che i pupari etnei trasformarono in una delle serate di chiamo più belle e importanti della Storia dei Paladini di Francia. Sulle scene catanesi, in un cavalleresco e spettacolare duello di tre giorni e tre notti, si confrontavano infatti l’amore puro e ingenuo di Orlando per Angelica e l’amore tramutato in odio del forte e magnanimo imperatore dei Tartari, sdegnosamente ricusato dalla principessa indiana. Lo spettacolo intende offrire al pubblico contemporaneo l’occasione di vedere come i parraturi, abilissimi interpreti e improvvisatori, caratterizzavano specificamente i personaggi cortesi inventati da Boiardo. Attorno alla capricciosa e calcolatrice Angelica si vedranno così il purissimo Orlando, lo scanzonato Rinaldo e soprattutto la fiera dignità di Agricane di Tartaria, al quale – non a caso – i pupari etnei mettevano una testa con le fattezze del Re Galantuomo Vittorio Emanuele II. In uno spettacolo che ripropone le duttili capacità interpretative dei pupari etnei non possono inoltre mancare gli artifici scenotecnici tipici dell’Opira e la riflessione critica dell’uomo comune sui problemi dell’esistenza quotidiana, mediata come sempre dall’arguta comicità di Peppininu, la maschera dialettale dei pupi catanesi, fedelissimo compagno degli eroi paladini nelle loro avventure.

05 Gen 2020
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