30
Ago 2016
I mercati storici di Catania

Non siete veri catanesi se non avete mai fatto la spesa in uno dei mercati storici della città; se siete turisti non potete tornare a casa prima di avere passeggiato tra le bancarelle di quelli che sono diventate delle vere e proprie attrazioni turistiche.

Si chiamano A Piscaria (il mercato del pesce) e A Fera o Luni (Fiera del lunedì – mercato che originariamente si teneva solo il primo giorno della settimana), il primo si trova in piazza Pietro Alonzo, il secondo sorge a partire da piazza Carlo Alberto. Tra i due passano moltissime differenze, ma in alcune delle loro zone sembra che il tempo si sia fermato, in un tripudio di emozioni, colori, odori e suoni che fanno parte del folklore catanese.

Noi catanesi, noi “che ci piace” andare #peripericatania, in questi due posti facciamo la spesa. Qui si trovano i prodotti di stagione, quelli da mettere in tavola, quelli freschi, dal pesce alla frutta, passando per i formaggi e le verdure, ma si trovano anche occasioni per ampliare il proprio guardaroba, oltre ai turisti armati di macchina fotografica, pronti ad immortalare un pescivendolo intento a fette un tonno.

Tutto è fresco. Sui tavoli della Pescheria i polpi si muovono ancora, gli occhi delle triglie, dei masculini (alici), dei saraghi, delle sarde, degli sgombri, sembrano quelli di pesci appena tirati fuori dall’acqua, il sangue dei tonni, che pesano diverse centinaia di chili, scorre per terra, mentre esperti pescatori continuano ad affettare e a gridare le loro offerte. Tra le bancarelle della Fiera di Piazza Carlo Alberto invece è possibile fare acquisti a buon prezzo di scarpe, abiti, costumi da bagno, in ogni stagione dell’anno. Entrambi questi luoghi sono pieni, oltre che di prodotti, di quelle vuciate irrinunciabili per i venditori, si tratta infatti di veri e propri slogan recitati ad alta voce per attirare i clienti.

Volendo parlare delle caratteristiche dei due mercati possiamo dire che la Pescheria risale al 1814, si trova alle spalle dell’Amenano ed è divisa in tre parti. La principale è quella che colpisce e colpisce tutti i sensi. E’ quella con i pescatori che di giorni vendono il frutto del loro lavoro notturno, quello sulle barche da pesca. L’odore è pungente, il pesce è il protagonista assoluto e viene pulito con fiumi e fiumi d’acqua che scorrono sul basolato lavico. I turisti sono ovunque, cercano sui banchi quello che è ancora vivo, fotografano i volti dei pescatori solcati dalle rughe, rimangono affascinati dalle vuciate che si susseguono. La seconda area è dedicata ai formaggi e alle carni, mentre tutta un’altra è piena di bancarelle di frutta e verdura, tra le quali è possibile trovare anche spezie e odori che arrivano da ogni parte del mondo, con prezzi a dir poco modici.

A Fera o Luni è poco lontana. Come dicevamo deve il suo nome al fatto che una volta rimaneva aperta solo di lunedì in piazza Carlo Alberto. Oggi invece non chiude mai. Dal lunedì al venerdì questo mercato è aperto al mattino, il sabato tira fino al tardo pomeriggio e la domenica qualche sporadica bancarella è a disposizione di chi vuole comprare qualcosa di fresco. Apparentemente sembra un posto molto più tranquillo della Pescheria, ma è così grande e pieno di roba che c’è da confondersi per chi non è avvezzo a quelle strade che sono delineate dalle bancarelle. Se la parte dedicata al cibo è famosa per formaggi, insaccati, prodotti tipici, A Fera o Luni è un luogo in cui si possono fare affari che riguardano i capi di abbigliamento. Al suo interno si trovano due monumenti tanto cari ai catanesi la Basilica della Madonna del Carmine e la Chiesa di San Gaetano alle grotte, dove si radunavano i cristiani all’epoca delle persecuzioni, ma che è aperta solo pochi giorni all’anno. La festa della Madonna del Carmina attira ogni anno migliaia di fedeli e nei giorni dei festeggiamenti di Sant’Agata la vara che trascina la Santa passa da piazza Carlo Alberto per salutare i venditori che vengono benedetti per un anno intero.

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