Il Bastione degli Infetti, abbandonato da anni, è stato completamente restaurato e consegnato qualche giorno fa alla città, sotto una veste del tutto nuova.
La proposta dell’intervento di restauro e ristrutturazione è arrivata proprio dai cittadini etnei con l’intento di recuperare quello che è considerato uno dei luoghi più belli di Catania.
Il progetto è frutto della Democrazia partecipata che attraverso un avviso pubblico ha coinvolto tutti i cittadini che sono stati chiamati ad esprimere la loro preferenza su una serie di monumenti da restaurare. A spuntarla è stato proprio il Bastione degli Infetti – Torre del Vescovo, sostenuto dall’associazione Antico Corso.
L’area interessata dall’intervento è di circa 1.800 metri quadrati e sono stati spesi poco più di 200 mila euro provenienti dai fondi della Democrazia partecipata.
L’obiettivo è quello di esaltare la ricchezza storico-architettonica di questo luogo creando una “community garden” con spazi collettivi in costante evoluzione e con nuovi spazi destinati ai giochi dei bambini.
Il Bastione ospiterà anche spettacoli musicali e teatrali e la gestione sarà affidata agli stessi cittadini. Un esempio di collaborazione tra istituzioni e cittadinanza che consente di dar vita ad uno spazio pubblico dinamico e condiviso e che permette di riconsegnare a Catania un monumento dall’importante valore storico.
Ricordiamo che il Bastione degli Infetti si trova sulla collina di Montevergine, antica acropoli della città etnea e venne costruito in pietra lavica per volere di Carlo V. Fa parte delle undici fortificazioni che un tempo “proteggevano” Catania. Le Mura di Carlo V rappresentavano infatti un complesso murario fatto realizzare a difesa della città ed erano costituite da undici bastioni che racchiudevano completamente la città, difendendola dai pericoli esterni. Una delle poche testimonianze pervenute fino ad oggi è costituita proprio dal Bastione degli Infetti del quale rimane oggi visibile soltanto una piccola parte nei pressi di via Plebiscito. Il Bastione prese questo nome in ricordo della grave epidemia di peste che colpì Catania nel 1576.
Oggi il Bastione degli Infetti costituisce un percorso in cui sono stati inseriti elementi di arredo che rispettano il valore architettonico e paesaggistico del sito, senza stravolgerne l’equilibrio e la fruibilità.
L’ingresso è stato rivisitato attraverso un camminamento in basole laviche ed è stata posta in loco una casa “custodia” in legno.
Attraverso un’illuminazione scenografica a led a basso impatto ambientale, che ha lo scopo di esaltare la storicità e la bellezza del sito, anche il nuovo giardino risulta molto suggestivo.
La recinzione composta da tavole di abete contorna l’area mentre il parapetto in legno prospiciente la via Torre del Vescovo è stata ripristinato.
Anche l’area adiacente la Torre del Vescovo è stata riqualificata con l’introduzione di arredi urbani, pavimentazione in ghiaia lavata, impianto di irrigazione automatizzato e inserimento di piante cespugliose.