“Omonimia” alla libreria Pescebanana

Venerdì 24 maggio, alle ore 18:00, Jacopo Ramonda presenta il suo Omonimia (Interlinea Edizioni) alla Libreria Pescebanana.

Accompagnano l'autore Fabrizio Cavallaro e Antonio Lanza.

Autore
Jacopo Ramonda (Savigliano, 1983) scrive testi collocabili in un’area di confine tra poesia e racconto. Ha pubblicato Una lunghissima rincorsa. Prose brevi (Bel-Ami Edizioni, 2014, a cura di Silvia Lombardo), con una prefazione di Andrea Inglese e illustrazioni di Ilaria Bossa, e L’inappetenza, una silloge di prose edite e inedite, in Poesia contemporanea. Tredicesimo quaderno italiano (Marcos y Marcos, 2017, a cura di Franco Buffoni), con una prefazione di Umberto Fiori. Le sue prose brevi sono state pubblicate su “Nazione Indiana”, “Nuovi Argomenti”, “Le parole e le cose”, “L’Ulisse”, “Absolute Poetry”, “La poesia e lo spirito”, “Poetarum Silva”, “formavera”, “I poeti sono vivi”; su varie riviste cartacee, tra cui “Atelier” e “Tratti”; sulle antologie collettive Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo (Bel-Ami Edizioni, 2012, a cura di Silvia Lombardo), con una prefazione di Simone Giusti, Abitare il deserto (Osservatorio Fotografico, 2016, a cura di Giovanni Zaffagnini) e Paragrafi (Puntoacapo Editrice, 2018, a cura di Pietro Montorfani); sulla plaquette Nicolò (Print & Poetry, 2016, a cura di Giovanni Turria e Parco Poesia). È uno degli autori contemporanei inclusi nella mostra Ritmo sopra a tutto. Cinquant’anni di storia e di arte al ma*ga 1966-2016, a cura di Franco Buffoni.

Libro
Il tema dell’identità e dell’omologazione nella società contemporanea è al centro del libro di Jacopo Ramonda. L’autore s’interroga su una dicotomia forse soltanto apparente: da un lato il diffuso senso di spaesamento interiore in una società caratterizzata da una condizione di precariato che va ben oltre la sfera lavorativa; dall’altro il culto della personalità nell’epoca dei social network, che esalta e spettacolarizza la presunta unicità di ogni individuo, come in un talent show della mediocrità, finendo invece per alimentare conformismo e massificazione. È un piccolo viaggio dai «nomi» all’«omonimia»; cioè dal tentativo di difendere un’identità, o ciò che resta di essa, alla resa e alla totale omologazione.

 

24 Mag 2019
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