Open Choir alla Basilica della Madonna del Carmine

Domenica 27 gennaio, alla Basilica della Madonna del Carmine, il Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards presentano la performance Open Choir, con canti della diaspora africana, per la 44° stagione concertistica dell'Ame.

Il Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards è stato fondato nel 1986 a Pontedera, località in cui Grotowski trascorse gli ultimi 13 anni della sua vita sviluppando una linea di ricerca sulla performance conosciuta come l’Arte come veicolo, che portò avanti fino alla sua morte nel 1999.

Jerzy Grotowski è considerato uno dei più influenti esponenti teatrali del XX° secolo: i suoi esordi come regista si fondarono sulle ricerche pioneristiche di Constantin Stanislavski. Grotowski rivoluzionò e cambiò la concezione della relazione tra pubblico ed attore nel teatro contemporaneo occidentale, agendo sullo spazio del palcoscenico e sulla recitazione.

All’interno di questa ricerca investigazione creativa Grotowski lavorò a stretto contatto con Thomas Richards e Mario Biagini, gli unici eredi del suo patrimonio che include l’intero corpus dei suoi scritti. Dal 1999 Richards e Biagini, che sono rispettivamente Direttore Artistico e Direttore Associato, mandano avanti il percorso di ricerca sulla performance del Workcenter. Attualmente al suo interno operano 18 artisti provenienti da 9 diversi paesi.

Open Choir
Coordinato da Mario Biagini, con i componenti dell’Open Program, è l’esplorazione di quella che considerano una forma d’arte dimenticata che permette una partecipazione attiva di coloro che vi prendono parte. Si tratta di un evento gratuito ed aperto, al quale tutti sono invitati a prendere parte delicatamente. Questo incontro unico e non settario incontro tra persone attraverso canti della diaspora africana, condotto attentamente da un preparato gruppo di artisti, permette al pubblico di entrare in contatto con se stessi e con gli altri, tramite canti, danza e l’interazione all’interno di un contesto partecipativo. I partecipanti, provenendo da diversi background, contribuiscono alla creazione di un prodotto artistico al di là delle differenze sociali e culturali, che catalizzando uno spazio condiviso di riconoscimento condiviso ed interazione.

27 Gen 2019
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