Tartufo, ovvero l’impostore di Molière – Teatro Brancati
Sabato 20 e domenica 21 maggio, al Teatro Brancati di Catania va in scena la commedia di Molière, diretta da Nicasio Anzelmo. In scena Debora Bernardi, Antonio Grosso, Angelo Tosto, Emanuele Puglia, con la partecipazione di Margherita Mignemi. E con Gianmarco Arcadipane, Aurora Cimino, Luigi Nicotra, Lucia Portale, Francesco Rizzo.
Ci sono testi immortali, che hanno fatto la storia della drammaturgia mondiale e che continuano a essere fonte inesauribile di tematiche universali. È il caso di Tartufo di Molière, uno dei testi più conosciuti del teatro mondiale nonché il primo testo che subì una censura in Francia. Un testo che il regista Nicasio Anzelmo porta in scena – in un adattamento originale - con il titolo Tartufo, ovvero l’impostore di Molière rispettandone l’identità e amplificandone le tematiche di satira e denuncia. Prodotto dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, lo spettacolo torna in scena a Catania per due imperdibili date al Teatro Brancati, sabato 20 (ore 21) e domenica 21 maggio (ore 17.30), per poi andare in scena a Mazara del Vallo, il 24 maggio.
Protagonisti della pièce sono Debora Bernardi nel ruolo di Elmira, Antonio Grosso in quello del falso devoto Tartufo, Angelo Tosto che interpreta Orgone, marito di Elmira, Emanuele Puglia nei panni di Cleante, cognato di Orgone), con la partecipazione di Margherita Mignemi nel ruolo di M. Pernelle. Completano il cast: Gianmarco Arcadipane (Valerio, innamorato di Mariana), Aurora Cimino (Mariana, figlia di Orgone e innamorata di Valerio), Luigi Nicotra (Damide, figlio di Orgone), Lucia Portale (Dorina, cameriera di Mariana), Francesco Rizzo (Ufficiale del re). Lo spettacolo vanta i costumi di Dora Argento, le scene di Vincenzo La Mendola, disegno luci di Antonio Licciardello e movimenti coreografici di Martina Caruso.
“Si tratta – spiega il regista Nicasio Anzelmo – di una commedia brillante ma soprattutto di una satira contro vizi e difetti della società nobile francese del ’600 che si adatta perfettamente ai tempi contemporanei e che racconta la vicenda dell’ipocrita per eccellenza: un uomo che indossa la maschera della devozione religiosa e della finta amicizia e che tradisce la fiducia altrui. Molière ebbe molti problemi con i cortigiani, tanto che l’opera fu bandita e solo varie suppliche a Luigi XIV ne permisero una nuova rappresentazione. Attuale, allora come oggi, il testo che porto in scena è fedele all’originale e in alcune parti esalta addirittura il messaggio. Un messaggio che è soprattutto una critica contro i falsi devoti alla religione in tutte le epoche. Insomma, una critica contro la propaganda e l’indottrinamento dove ho voluto, in modo anticonvenzionale, affidare il ruolo del protagonista non a un uomo poco avvenente e che rappresentasse la bruttezza dell’animo attraverso quella fisica, ma a un attore come Antonio Grosso che veste i panni di un Tartufo di bell’aspetto ma ripugnante per il modo di fare”.
Tartufo, ovvero l’impostore di Molière
traduzione, adattamento e regia di Nicasio Anzelmo
con Debora Bernardi, Antonio Grosso, Angelo Tosto, Emanuele Puglia
con la partecipazione di Margherita Mignemi
e Gianmarco Arcadipane, Aurora Cimino, Luigi Nicotra, Lucia Portale, Francesco Rizzo
scene Vincenzo La Mendola
costumi Dora Argento
disegno luci Antonio Licciardello
movimenti coreografici Martina Caruso